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Interventi e Repliche

Ferrero: le candidature operaie Mi sono stupito nel leggere ieri sul Corriere della Sera che sarei contrario alle candidature di operai nelle liste elettorali.
Francamente io sono invece favorevole a candidare il maggior numero di operai e operaie - della Thyssen o di qualsiasi altra fabbrica - nelle liste di tutti i partiti.



Anzi, proporrei al Corriere, di dare particolare spazio alle candidature operaie, ovunque collocate. Ho invece condiviso la critica verso la riduzione degli operai a simboli utilizzabili nelle liste elettorali in modo strumentale.
Tracciare la linea di confine tra il fare una politica a favore degli operai e l' usare gli operai per ragioni elettorali è assai arduo. Mi pare quindi giusto rifletterci, per evitare di aggiungere la farsa alla tragedia. Non ne avrebbero da guadagnare né gli operai né la politica Paolo Ferrero Ministro del Welfare Sangue infetto: gli indennizzi In merito all' articolo pubblicato sul Corriere del 9 febbraio dal titolo «Sangue infetto alla sbarra» mi preme aggiungere alcune considerazioni. E' vero che le cause avviate dalle persone danneggiate da una trasfusione con sangue infetto durante gli anni ' 80 e ' 90 sono ancora in attesa di un giudizio. Ciò significa che non sono state accertate le responsabilità, che chi ha sbagliato non ha ancora pagato e chi ha subito il danno non ha avuto giustizia.

E' un ulteriore scandalo che si aggiunge al già elevatissimo prezzo pagato da migliaia di cittadini. In tutto questo c' è però anche una buona notizia. Nel 2007 con un emendamento della Commissione sanità del Senato sono stati stanziati 150 milioni di euro (all' interno del decreto fiscale) per il risarcimento dei danneggiati da sangue infetto. Successivamente, a dimostrazione della nostra ferma determinazione, nella Finanziaria è stato approvato all' unanimità un altro emendamento che destina 180 milioni di euro ogni anno, a partire dal 2008 e fino ad esaurimento delle richieste, all' indennizzo dei pazienti danneggiati. E' un atto importante che dimostra l' impegno nel dare risposte concrete ai cittadini e un valido aiuto finanziario a persone che aspettano da molti anni un giusto indennizzo. Parliamo di ammalati talassemici o emofilici che hanno contratto un' altra grave malattia attraverso la trasfusione di sangue infetto, virus come quello dell' Aids, dell' epatite C o dell' epatite B, dai quali non si può guarire. La Commissione sanità che presiedo si è occupata di questo problema fin dal giorno del suo insediamento ed ha lavorato con
determinazione.

Finalmente è stato fatto il primo passo, un passo concreto nella direzione giusta
. Prof. Ignazio Marino Chirurgo e Presidente Commissione sanità del Senato La testimonianza di un esule in Argentina Abito in Argentina, compro tutti i giorni il Corriere della Sera, e noto che sempre quando si avvicina il 10 febbraio, «Giorno del Ricordo», riguardo alle foibe ci sono diverse opinioni, specialmente da parte dei giovani che fino a pochi anni addietro non conoscevano neppure i fatti successi nell' Istria-Venezia Giulia, dopo la Seconda Guerra Mondiale. Vorrei dire che io sono uno dei 350.000 «esuli» sparsi per tutto il mondo. Prendo il vocabolario Zingarelli, cerco la parola «esule». La definizione dice: «Cacciato dal proprio suolo». E infatti quando avevo 18 anni dovetti lasciare il mio Paese insieme a mio padre che all' età di 52 anni, dopo aver abbandonato la sua terra natia, ha dovuto cominciare da zero una nuova vita facendo incredibili sacrifici. Non mi voglio dilungare ma vorrei solo sottolineare che ancor oggi, vivendo così distante dalla mia patria tanto amata, mi sento «emarginato». Vorrei che questi giovani contrari alla «Giornata del Ricordo» potessero comprendere il mio stato d' animo. Alfeo Martinoli La Plata ( Argentina)

 

Pagina 31
(11 febbraio 2008) - Corriere della Sera

 

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